Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XIII – 24 gennaio 2015.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Pilotare un aereo direttamente con le onde elettriche del cervello non è fantascienza. I risultati dei primi esperimenti, condotti da ricercatori tedeschi nell’ambito del progetto europeo Brainflight mediante un’interfaccia cervello-computer (BCI) in grado di tradurre il codice elettroencefalografico dei comandi motori di una persona in atti eseguiti elettronicamente, sono stati pubblicati lo scorso autunno. Negli studi in corso si stanno ancora affrontando numerosi problemi. Un dubbio lo solleviamo noi: considerata la frequente correzione cosciente dei movimenti in fase di esecuzione, come se la cava il software BCI in questa evenienza?

 

Sogno proibito di molti ricercatori, un topo totalmente trasparente che consenta di vedere il suo funzionamento interno, inclusa l’attività del cervello, è divenuto realtà. È ben noto ai neurobiologi un piccolo pesce trasparente, ma la trasparenza indotta nei tessuti di un mammifero, sebbene cercata per oltre cento anni, costituisce una realtà del tutto nuova. I sistemi adoperati in passato per dissolvere l’opacità dovuta ai lipidi cellulari si sono rivelati inefficaci, lenti e, generalmente, distruttori delle proteine fluorescenti necessarie per marcare le cellule da studiare. Le molecole artificiali fin qui proposte come “sostituti trasparenti dei lipidi” hanno una scarsa consistenza, che porta al collasso dei tessuti.

Viviana Gradinaru e colleghi, lavorando nel laboratorio del compianto neuroimmunologo Paul Patterson, hanno trovato un modo efficace di sostituire i lipidi nel corpo di un topo intriso di formaldeide inviata a tutta la periferia attraverso il cuore. Dopo aver rimosso i tegumenti, i ricercatori hanno riempito i vasi sanguigni con monomeri di acrilamide, composti inodori e cristallini che, formando un idrogel, hanno conferito trasparenza e proprietà meccaniche in grado di impedire il collasso dei tessuti.

 

Le espressioni del viso sono interpretate da un sistema neuronico specifico in grado di registrare piccoli cambiamenti, come lo stringere le labbra, oltre a tutte le espressioni di significato più evidente ed immediato. Freiwald e Fisher, confermando quanto dedotto da precedenti osservazioni, hanno rilevato una rete di aree cerebrali che risponde selettivamente ai movimenti del viso e non ad altri movimenti. In tale sistema funzionale, che interviene nell’elaborazione del significato delle espressioni di mimica facciale, Freiwald e Fisher hanno scoperto una nuova area, che hanno battezzato “toppa dorsomediale”. Il lavoro è stato proposto in questo mese nell’edizione online di Current Biology.

 

Una madre di cervo si è precipitata per soccorrere il proprio piccolo udendo l’acuto verso di richiamo che corrisponde ad una richiesta di aiuto, ma la vocalizzazione non era stata prodotta da un piccolo di cervo, bensì di foca. Tobias Riede della Midwestern University e Susan Lingle della University of Winnipeg hanno ingannato il quadrupede con la registrazione dei gemiti di distress di un piccolo di un animale così lontano nelle parentele evolutive. L’esperimento faceva parte di uno studio che ha dimostrato elementi comuni, come la frequenza acustica principale, nei versi di richiamo esprimenti dolore e paura estrema, in piccoli di specie considerate zoologicamente lontane fra loro. Un primo resoconto di questi esperimenti è stato pubblicato su American Naturalist.

 

Limitare il tempo che i bambini trascorrono davanti ad uno schermo televisivo, di computer o di altri dispositivi elettronici produce effetti positivi - già evidenti nel breve termine e poi conservati a lungo - sul sonno, sul peso corporeo e sulla prestazione scolastica.

 

La nostra capacità di identificare e incuriosirci di nuovi oggetti sembra richiedere un’attività cerebrale corrispondente alla frequenza elettrica corticale gamma, in passato messa in rapporto con la coscienza visiva da Francis Crick e Christoph Koch.

                                                                                                            

Nuovi studi sulle basi neurobiologiche della meditazione hanno confermato gli effetti benefici delle tre forme più praticate in tutto il mondo. In particolare, in termini morfologici si rileva, per effetto della pratica, l’aumento volumetrico in importanti regioni cerebrali, mentre in termini funzionali si registra una minore attivazione dei sistemi dello stress ed una più efficiente risposta attentiva per stimoli percettivo-cognitivi.

 

Lo scorso 16 gennaio, nella ricorrenza del XII anniversario della fondazione, si è tenuto un incontro dei soci per la programmazione delle attività annuali, anche in vista di un cambio alla presidenza.

 

Notule

BM&L-24 gennaio 2015

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